Siamo noi la Troika non voi
di Giorgio Cremaschi
Appena votato il taglio dei parlamentari arrivano subito altri tagli, e non c’è nulla di casuale.
La fine di Quota 100 e il taglio al Reddito di Cittadinanza annunciati da Conte sono le prime tra le “riforme” chieste dalla UE in cambio del Recovery Fund Ne arriveranno altre esattamente come pretendeva il premier olandese Rutte, allora con finta indignazione di governanti e mass media.
Dobbiamo mostrarci virtuosi a chi generosamente ci presta o addirittura ci ragala soldi. Così prima ancora di ricevere, e chissà quando e cosa riceveremo davvero, cominciamo a pagare.
Un Parlamento più piccolo è il segno che non perdiamo troppo tempo con la democrazia, quando bisogna essere più efficienti. E poi basta un click come dice Grillo. Il ritorno a pieno regime della Legge Fornero dimostra che siamo disposti a lavorare fino a settant’anni, se naturalmente troviamo il lavoro, magari rubandolo ai giovani. I quali a loro volta la devono smettere di pretendere salari dignitosi stando sul divano, come ha lamentato Bonaccini. Per questo bisogna tagliare il reddito, cinquecento euro al mese sono troppi soldi dati troppo facilmente, poi chi ci va a lavorare dieci ore per tre euro all’ora? I migranti schiavizzati dai decreti e dalle leggi di tutti i governi?
E poi perché fare scandalo se al presidente dell’INPS viene adeguata la retribuzione agli standard manageriali italiani ed europei, mica si tratta di infermieri, insegnanti, operai. Le loro retribuzioni resteranno le più basse del continente per garantire produttività e rigore, come rivendica Bonomi di Confindustria.
A luglio Conte aveva fermamente risposto a Rutte che il capo del governo d’Olanda non era la Troika. Voleva dire in realtà?: la Troika siamo noi.