Ucciso in Venezuela l'ex leader delle FARC Jesus Santrich. La Colombia punta a Caracas?

Ucciso in Venezuela l'ex leader delle FARC Jesus Santrich. La Colombia punta a Caracas?

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

Jesus Santrich, uno dei leader più importanti di un gruppo di ex ribelli delle FARC colombiane è stato ucciso in Venezuela in un'operazione condotta dai militari colombiani. 

La morte del guerrigliero è stata confermata dai dissidenti delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC). 

Attraverso un comunicato rendono noto che l’agguato è avvenuto nella Serranía del Perijá, tra El Chalet e il villaggio di Los Laureles, all'interno del territorio venezuelano.

“I commandos colombiani sono penetrati fino a quel punto per ordine diretto del presidente Iván Duque”, affermano i dissidenti. 

Secondo la versione di Nueva Marquetalia, il camion su cui viaggiava "Jesús Santrich" ha subito un'imboscata da parte dei commando dell'esercito colombiano ed è stato attaccato con fucili e granate. 

Il ministro della Difesa colombiano Diego Molano ha annunciato che procederà a "verificare" i rapporti dell'intelligence che riportavano la presunta uccisione di Seuxis Pausias Hernández Solarte (Santrich).

Santrich è stato membro della Gioventù Comunista Colombiana da giovane, ha studiato e si è laureato presso l'Universidad del Atlántico, a Barranquilla, prima in Scienze Sociali e poi in Storia.

È entrato a far parte delle FARC all'inizio degli anni '90, dopo l'assassinio da parte di un agente del vecchio Dipartimento Amministrativo della Sicurezza (DAS) di un amico e leader studentesco di nome Jesús Santrich, da cui ha preso il nome di battaglia.

Era un membro dello Stato maggiore centrale delle FARC e uno dei leader del Bloque Caribe delle guerriglia, insieme a Luciano Marín Arango, meglio conosciuto con il suo alias "Iván Márquez".

È stato uno dei membri delle FARC al tavolo dei negoziati con il governo colombiano a Cuba, che si è concluso con la firma dell'Accordo di pace nel 2016.
Dopo il disarmo delle FARC e la trasformazione in partito politico, "Santrich" ha ottenuto un seggio presso la Camera dei Rappresentanti per il dipartimento dell'Atlántico.

Pochi giorni dopo, viene arrestato in seguito alla decisione delle autorità colombiane di ottemperare a una richiesta di un giudice degli Stati Uniti, che ne ordinava la cattura.

Il 15 maggio 2019, la Giurisdizione Speciale di Pace (PEC, Giustizia creata appositamente dopo la firma degli accordi di pace) ritiene che le prove presentate contro di lui non fossero sufficienti.

Dopo aver trascorso più di un anno in prigione per ordine di un giudice degli Stati Uniti che lo accusa di traffico di droga, Santrich viene rilasciato il 30 maggio 2019 con ordinanza della Corte Suprema di Giustizia della Colombia. Quindi nel luglio dello stesso anno si unisce alla dissidenza della guerriglia.

In seguito si seppe che "Santrich" si era unito a "Márquez" per riprendere le armi. I dissidenti nell'agosto 2019 in un video denunciano i "tradimenti" dell'Accordo di pace, che li avrebbero costretti a "tornare sulle montagne".

La Colombia e gli attacchi al Venezuela

L’agguato a Santrich in territorio venezuelano per distogliere l’attenzione dalla grave crisi interna che vive la Colombia con il popolo in lotta da ormai oltre 20 giorni e come pretesto per lanciare nuovi attacchi contro Caracas? 

Questa tesi è plausibile secondo il filosofo e comunicatore venezuelano Miguel Ángel Pérez Pirela che sul portale laIguana afferma: “Questo è un casus belli, è un caso di guerra che si aggiunge agli altri casi di guerra, alle altre provocazioni che sono state effettuate contro il Venezuela: tentato omicidio del presidente, invasione, aggressioni diplomatiche, o devo ricordare cosa sta succedendo in Apure in questo momento, con soldati venezuelani rapiti dai paramilitari colombiani, attacchi di artiglieria dalla Colombia al Venezuela e ora questa notizia, che, insisto, è molto conveniente per l’oligarchia colombiana”. 

Un ragionamento poi così sviluppato dal filosofo venezuelano: “Le cose devono essere chiamate per nome. Ciò che sta accadendo ad Apure si chiama guerra, cioè attacchi contro le forze armate venezuelane, assassinio di soldati venezuelani, rapimento di soldati venezuelani, mine antiuomo piazzate in territorio venezuelano dai colombiani. Non ho dubbi, e questo è un aspetto fondamentale, che Santrich, se questa situazione fosse confermata, sia stato assassinato dagli Stati Uniti, perché chi dice un gruppo d'élite colombiano dice Stati Uniti. Ecco perché, sostengo, si intende distorcere quanto sta accadendo nella zona di confine di Apure, dove la FANB affronta da più di un mese gruppi criminali colombiani, mentre il governo colombiano chiude un occhio per proteggere quelli che loro stessi definiscono illegali. La Colombia continua a cercare, facendo tutto il possibile, di promuovere una guerra contro il Venezuela”.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

Potrebbe anche interessarti

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica di Paolo Desogus I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

Voto russo e ipocrisia occidentale di Fabrizio Verde Voto russo e ipocrisia occidentale

Voto russo e ipocrisia occidentale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba di Geraldina Colotti Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese di Leonardo Sinigaglia Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Il ruolo dei media in Occidente di Giuseppe Giannini Il ruolo dei media in Occidente

Il ruolo dei media in Occidente

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia? di Paolo Arigotti Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

La colpa della sinistra liberista di Michele Blanco La colpa della sinistra liberista

La colpa della sinistra liberista

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti