Venezuela. Perché Maduro ha sospeso l'espulsione dell'ambasciatrice dell'UE?
L’annuncio era stato dato dal presidente Maduro: l’amabasciatrice dell'Unione Europea a Caracas, Isabel Brilhante Pedrosa, avrebbe dovuto lasciare il Venezuela entro 72 ore a causa delle continue ingerenze in questioni interne del paese sudamericano.
Adesso arriva la retromarcia.
Attraverso una dichiarazione congiunta rilasciata dal ministero degli Esteri venezuelano e dal servizio di azione estera dell'Unione Europea, è stato riferito che questo giovedì l'alto rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Asteri, Josep Borrell, e il ministro degli esteri venezuelano, Jorge Arreaza, «hanno avuto una conversazione telefonica in cui hanno concordato sulla necessità di mantenere il quadro delle relazioni diplomatiche».
Insomma, possiamo dire che la diplomazia è riuscita ad imporsi sulla polemica politica, almeno questa volta. Nonostante l’Unione Europea continui nella sua folle politica diretta a destabilizzare il Venezuela sulla scia delle azioni intraprese sull’altra sponda dell’oceano da Donald Trump.
Nicolás Maduro ha spiegato i motivi per cui l'espulsione è stata sospesa. «Martedì il Ministro degli Esteri Jorge Arreaza mi ha informato di una conversazione telefonica con l'Alto Rappresentante, Josep Borrell, e che in questa conversazione che è stata tesa, dove abbiamo fatto una solida rivendicazione sull'illegalità e l'ingiustizia delle sanzioni previste, è nata l'idea di prendere la strada del dialogo politico e diplomatico tra l'UE e il governo venezuelano, aumentare il livello del dialogo, approfondire e razionalizzare il dialogo diretto tra Josep Borrell e Jorge Arreaza ed è stata presentata una richiesta di sospensione dell'espulsione nei confronti dell’ambasciatrice dell’UE».
«Una volta informato, ho detto al ministro Arreaza: lasciami riflettere. Penso che l'idea - come ha diceva John Lennon - di dare una buona opportunità al dialogo, alla diplomazia, alla comunicazione e a una nuova intesa con l’UE. Ha chiesto ad Arreaza di informare Borrell che, "in qualità di Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ho deciso di sospendere l'espulsione dell'ambasciatore dell'UE a Caracas, di elaborare una dichiarazione congiunta tra le due istituzioni, come è stato fatto, e di procedere con una nuova fase di dialogo tra l'alto rappresentante Josep Borrell e il ministro degli Esteri Jorge Arreaza. Questo è ciò che è stato fatto. Mi sembra che sia quanto di meglio, più intelligente, appropriato e anche che corrisponde a ciò che cerchiamo: che il mondo ascolti la verità del Venezuela! Che l’UE entri in una nuova fase di intesa e che ci sia una profonda rettifica del ruolo che l’UE ha svolto nelle sue relazioni con il Venezuela! ».
Il presidente ha chiesto tutto il sostegno dell'opinione pubblica venezuelana per questo accordo "e l'applauso del nostro popolo per questi passi della diplomazia di pace".
A questo proposito, il ministro degli Esteri Jorge Arreaza, in un'intervista al canale Telesur, ha riferito di aver con molta franchezza esposto le ragioni di Caracas al suo omologo europeo Borrell. «Esprimiamo il fastidio del popolo venezuelano e del governo bolivariano del Venezuela per l'insistenza permanente di intromettersi negli affari interni del Venezuela e di emettere queste pretese sanzioni, che non hanno basi nel diritto internazionale».