Appello per l'unità dei comunisti: per un fronte della sinistra di classe
di Francesco Valerio Della Croce
Giorni fa, il Partito comunista italiano ha promosso un appello unitario, in primo luogo rivolto ai comunisti variamente collocati, organizzati e non organizzati che sta facendo discutere. Arrivano le prime risposte, i primi riscontri, e sono positivi. So che molte tra le forza comuniste esistenti condividono l'esigenza della ricomposizione - ne abbiamo parlato in questi anni in tante occasioni pubbliche - e con altrettanta convinzione danno un peso decisivo ai contenuti essenziali di un possibile processo di unità comunista. Condivido completamente questo approccio al tema.
Unità sì, su basi nuove.
In quell'appello abbiamo posto come discriminante fondamentale per la ricomposizione dei comunisti una comune cultura politica, un profilo politico e ideologico affine, che ha ragioni e radici nella storia del movimento comunista nazionale e mondiale, nella collocazione internazionale nel movimento comunista internazionale oggi esistente – in primo luogo, in senso favorevole all’esperienza cinese, un vero e proprio punto d’avanguardia nell’esperienza storica contemporanea della transizione al socialismo nel mondo - ma che può anche essere conquistato, costruito e plasmato sulla base della sincera volontà di ricomporre le divisioni. Nella politica delle alleanza e dell'opposizione all'attuale governo, individuiamo come discriminanti fondamentali la difesa della pace, una chiara collocazione antimperialista e fuori dalla Nato, la rottura con la Ue per l'attuazione della Costituzione, un riequilibrio tra Stato e mercato a netto favore del primato del primo.
La discussione è aperta, il testo diffuso vuole essere il suo inizio propulsore: diffondiamola e animiamola in ogni regione, in ogni provincia in ogni città con iniziative di confronto tra realtà organizzate e non.
Appello per l’unità comunista entro un fronte della sinistra di classe
https://www.ilpartitocomunistaitaliano.it/2019/07/17/appello-per-lunita-comunista-entro-un-fronte-della-sinistra-di-classe/
L’esito delle politiche affermatesi nel nostro paese in questi ultimi decenni all’insegna della cultura liberista, dell’austerità, politiche alle quali si sono assoggettati il centrodestra ed il centrosinistra, è sotto gli occhi di tutti: sempre più poveri, insicuri, soli.
Le speranze di cambiamento che in tanti, anche nel mondo del lavoro, hanno riposto nei confronti della Lega e del Movimento Cinque Stelle, che hanno portato all’affermazione del governo Conte, nonostante risultino largamente disattese, si traducono oggi in un crescente consenso tributato al partito di Salvini.
Gli equilibri politici che vanno affermandosi, sempre più orientati a destra, gettano una pesante ipoteca, da tanti punti di vista, sul futuro del nostro Paese, che è e resta profondamente immerso nella propria crisi finanziaria, economica, sociale.
Una crisi che su tale piano, pur con rilevanti differenze, ha investito anche tanta parte dell’Europa, che nell’ambito della conclamata crisi strutturale del sistema capitalista, nella ridefinizione degli equilibri geopolitici determinatasi a seguito del processo di globalizzazione affermatosi all’insegna della concentrazione del capitale finanziario, paga il prezzo più alto.
Un Paese, il nostro, che evidenzia anche una profonda crisi etico/morale e, in un evidente rapporto di causa/effetto, una altrettanto profonda crisi politica.
Le forze comuniste, le forze della sinistra di alternativa, hanno registrato nel tempo, segnatamente in questi ultimi anni, emblematiche le recenti tornate elettorali, il proprio progressivo arretramento, la propria crescente marginalità.
Se da oltre un decennio le prime sono escluse dal Parlamento, è assai probabile che con le prossime elezioni politiche, per tanti inevitabilmente anticipate data la conflittualità interna al governo, anche le seconde ne siano escluse.
E’ tempo di ricostruzione, è tempo di unità.
Come PCI siamo fermamente convinti della necessità di un soggetto capace di tenere assieme la critica agli assetti fondanti del capitalismo, di proporre un’alternativa di sistema, e contemporaneamente di promuovere una opposizione di classe la più ampia ed unitaria possibile.
Una opposizione che ponendo al centro la questione della pace e del disarmo, dell’uscita dell’Italia dalla NATO, della lotta all’imperialismo ed al neocolonialismo, della rottura con questa Unione Europea, dell’affermazione della Carta Costituzionale, promuovendo un ampio ciclo di lotte volto a cambiare i rapporti di forza, si proponga come alternativa credibile agli occhi del blocco sociale assunto a riferimento, a partire dal mondo del lavoro, determinando in tal modo le condizioni per il superamento della propria crisi.
Siamo convinti della necessità di una opposizione che abbia quale suo asse centrale l’unità dei comunisti, ritrovata sulla base di una cultura politica affine, e l’insieme della sinistra di classe.
L’unità dei comunisti entro un fronte della sinistra di classe, politica e sociale, è e resta l’obbiettivo del PCI, che in funzione di ciò lancia un appello a tutte le forze che non si rassegnano alle condizioni date, consapevoli che oggi più che mai è di ciò che c’è bisogno.
L’unità nella diversità è la risposta.
La Segreteria nazionale del Partito Comunista Italiano