Cuba. C’erano stati l'11 luglio e il 15 novembre, e poi è arrivato il 1° maggio

Cuba. C’erano stati l'11 luglio e il 15 novembre, e poi è arrivato il 1° maggio

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

Cuba l'11 luglio era finita su tutti i media del mondo, soprattutto su quelli occidentali, per le manifestazioni di protesta iniziate per le carenze di beni alimentari e energia elettrica causati dal duro blocco economico, commerciale e finanziario a cui è sottoposta da sessanta anni, diventato ancor più crudele con l'amministrazione Trump e tutt'oggi continua con Biden. Poi c’è stato il 15 novembre, con il tentativo di ripetere le proteste, e ora abbiamo rivisto i cubani in piazza per il 1° maggio.

Le proteste dell’11 luglio sono state anche teatro del protagonismo di alcuni cubani che, contestando il governo, hanno compiuto violenze, saccheggi e atti vandalici in varie località del Paese.

Su queste proteste si sono consumati fiumi d'inchiostro annunciando l'imminente fine del sistema socialista cubano per volontà del suo popolo che si stava ribellano ad una "crudele e oppressiva dittatura".

In quei giorni ho scritto abbastanza su quelle proteste, sulla loro strumentalizzazione dei media e delle tante fake news che le hanno accompagnate, e quindi non mi ripeto.

Sull'onda dell'attenzione mediatica su Cuba, ancora non spenta del tutto dalla giornata dell'11 luglio, l'intelligence Usa, senatori del Congresso americano e la comunità anticastrista di Miami, avevano organizzato per il 15 novembre una marcia nell’Isola.

Il loro intento era voler dimostrare al mondo intero che quelle proteste avvenute in estate erano solo l’inizio di una più seria opposizione al governo dell’Isola, pronta a scendere di nuovo in piazza nelle varie città per ribellarsi a quello che gli organizzatori definiscono un sistema socialista "oppressivo, illiberale e violatore dei diritti umani", contro il quale speravano di vedere in strada decine di migliaia di cubani a dimostrarlo.

Anche in questo caso non mi ripeto nel dire come sono andate le cose, avendo scritto più di un articolo al riguardo.

Ma la grande occasione per il popolo cubano per dimostrare al mondo intero quanta voglia abbia di liberarsi da una dittatura "crudele e oppressiva" e di rovesciare il loro sistema socialista per approdare ad una liberal democrazia, gliel'ha data la giornata del 1° maggio, come dimostrano queste immagini:

Anche questi che seguono sono video, ma sono veramente piccole “pillole” per capire ancora meglio.

In questo video ci sono immagini dei cortei delle più importanti città di Cuba, con brevi frasi rubate a chi sfilava tra la folla.

In questo si ascoltano commenti di stranieri che hanno partecipato ai cortei. Nell’occasione sono arrivati a Cuba circa duemila tra leader sindacali, attivisti sociali e di organizzazioni di solidarietà, rappresentando 73 differenti Paesi per celebrare la Festa del Lavoro insieme ai cubani.

Davanti a questa folla oceanica presente in ogni città cubana, e mai vista in nessun altro corteo al mondo per il 1° maggio, si è dovuta arrendere addirittura “Euronews”, mettendo questo titolo al suo video: “La parata del Primo Maggio torna a Cuba con un imponente atto politico”.

-------------------

Articolo sull’11 luglio: "La dittatura dell'algoritmo". L'hastag #SOSCUBA e le menzogne dei media

Articolo sul 15 novembre: “Cuba, l'oppositore Yunior García diserta le manifestazioni del 15 Novembre”.

Epilogo del 15 novembre: “Desaparecido? No, turista a Madrid. Cuba, il triste epilogo dell'oppositore Yunior Garcia

 

Roberto Cursi

Roberto Cursi

Sono nato a Roma nel 1965, passando la mia infanzia in un grande cortile di un quartiere popolare. Sin da adolescente mi sono avvicinato alla politica, ma lontano dai partiti. A vent'anni il mio primo viaggio intercontinentale in Messico; a ventitré apro in società uno studio di grafica; a ventiquattro decido di andare a vivere da solo. Affascinato dall'esperienza messicana seguiranno altri viaggi in solitaria in terre lontane: Vietnam, Guatemala, deserto del Sahara, Belize, Laos... fino a Cuba.

Il rapporto consolidato negli anni con l'isola caraibica mi induce maggiormente a interessarmi della complessa realtà cubana.

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica di Paolo Desogus I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

Voto russo e ipocrisia occidentale di Fabrizio Verde Voto russo e ipocrisia occidentale

Voto russo e ipocrisia occidentale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba di Geraldina Colotti Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese di Leonardo Sinigaglia Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Il ruolo dei media in Occidente di Giuseppe Giannini Il ruolo dei media in Occidente

Il ruolo dei media in Occidente

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia? di Paolo Arigotti Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

La colpa della sinistra liberista di Michele Blanco La colpa della sinistra liberista

La colpa della sinistra liberista

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti